Ecco per voi le 10 regole per una buona educazione da me selezionate... BUONA LETTURA!!!
1. Come si saluta e come si ricevono gli ospiti
Il saluto è il biglietto da visita di una persona. "È presentandosi con un bel sorriso e stendendo la mano che i bambini generano simpatia e predispongono gli adulti nei loro confronti" dice l'autrice. È quindi importante, fin dai primissimi anni, presentare ai bambini chi avete di fronte, insegnando loro a fare ‘ciao’ con la manina e, poi, quando sapranno parlare, a guardare negli occhi e a salutare le persone per nome.
Abituate il bambino a salutare i docenti della scuola o dell'asilo quando esce e quando entra. Così come a salutare quando si entra in un negozio, in un bar o quando a casa viene un ospite.
A. Insegnate a guardare negli occhi quando saluta.
B.Quando è più grande insegnategli a dare la mano, che non deve essere né floscia né "tritasassi".
C. Quando viene gente a casa vostra, se è grandicello abituatelo a prendere cappotti e ombrelli. L’ospite va assistito sia quando si toglie il cappotto sia quando lo rimette. Il cappotto deve essere tenuto per il bavero e, se necessario, si deve aiutare la persona a trovare la manica in cui infilare il braccio.
D. Mai mostrare curiosità verso il diverso. Disabili o persone che vengono da altri Paesi possono attirare l'attenzione dei bambini: i piccoli li fissano, li indicano e manifestano il loro stupore. È opportuno spiegare in anticipo la situazione, facendo leva su sentimenti che il bambino conosce, ad esempio "Non è bello guardare le persone solo perché ti sembrano diverse. È come quando hai paura che i compagni ti prendano in giro quando cadi oppure entri in un posto dove nessuno ti conosce".
2. La conversazione educata
Saper parlare in modo educato è fondamentale per stringere rapporti interpersonali.
Dunque:
A. Spiegategli che non si interrompe mai qualcuno che sta parlando.
B. Che non si deve parlare nell'orecchio, escludendo altri dalla conversazione.
C. Le parolacce non vanno mai usate. E se sfuggono a noi genitori, scusiamoci e impegniamoci a non dirle più.
D. Non si urla quando si parla al cellulare, soprattutto se si è in un luogo pubblico.
E. Proponete di scrivere lettere al posto di mail. "Scrivere lettere è un modo di comunicare ormai in disuso, ma proprio per questo ricco di fascino. Le lettere rimangono, non si cancellano. Inoltre scrivere una lettera ci aiuta a esprimere sentimenti che troveremmo difficili da dichiarare a voce: scuse, emozioni, richieste di spiegazioni, condoglianze. Tutte cose che il telefono e, ancor più, l’email renderebbero indiscrete o banali". Creare insieme al bambino una carta da lettere personalizzata, può anche essere un gioco divertente.
3. Comportarsi bene a tavola
Offrire e ricevere cibo è una delle più importanti prove di decoro e competenza sociale. Ecco perché le buone maniere a tavola sono molto importanti. E solo se si imparano da piccoli diventano un modo istintivo di comportarsi, un linguaggio corporeo che trasmette un messaggio impossibile da esprimere a parole.
A. Insegnategli ad apparecchiare la tavola: non è solo un compito per aiutarvi nella gestione della casa, ma è soprattutto un modo con cui impara diversi concetti di organizzazione spaziale come: ‘destra e sinistra’; di sequenza: ‘sopra-sotto’, ‘davanti e dietro’… DIVENTERA' UN GIOCO!
Come si apparecchia la tavola
- I piatti si dispongono in modo che l’eventuale decorazione sia nella giusta posizione rispetto al commensale.
- La forchetta va a sinistra, con i rebbi rivolti verso l’alto.
- Il coltello va a destra, con il taglio della lama rivolto verso il piatto; accanto va messo il cucchiaio, appoggiato sul tavolo con la parte concava in alto.
- Le posate per il dolce o la frutta vanno poste orizzontalmente sopra il piatto; la forchettina col manico rivolto a sinistra, il coltello e il cucchiaino col manico rivolto a destra.
- Il tovagliolo, piegato a triangolo o a rettangolo, va messo accanto alla forchetta.
- I bicchieri si mettono a destra; il primo è quello dell’acqua e poi, alla sua destra seguono in ordine: quello del vino rosso, del vino bianco e quello del vino da dessert.
- La forchetta va a sinistra, con i rebbi rivolti verso l’alto.
- Il coltello va a destra, con il taglio della lama rivolto verso il piatto; accanto va messo il cucchiaio, appoggiato sul tavolo con la parte concava in alto.
- Le posate per il dolce o la frutta vanno poste orizzontalmente sopra il piatto; la forchettina col manico rivolto a sinistra, il coltello e il cucchiaino col manico rivolto a destra.
- Il tovagliolo, piegato a triangolo o a rettangolo, va messo accanto alla forchetta.
- I bicchieri si mettono a destra; il primo è quello dell’acqua e poi, alla sua destra seguono in ordine: quello del vino rosso, del vino bianco e quello del vino da dessert.
Appena il bambino può fare a meno del bavaglio spiegategli come usare il tovagliolo.
Quando si inizia il pasto, il tovagliolo va posato sulle ginocchia. Prima e dopo aver bevuto ci si pulisce la bocca con il tovagliolo.
B. Come si sta seduti a tavola. La corretta posizione è con la schiena diritta e i gomiti stretti vicino ai fianchi e con le mani sopra la tavola, senza invadere lo spazio vitale del vicino. È vietato mettere i gomiti sul tavolo e circondare il piatto col braccio. Quando non si è impegnati nel maneggiare le posate, mentre si aspetta tra una portata e l’altra, sul tavolo è permesso appoggiare gli avambracci, mai i gomiti.
"Correggete la postura del piccolo senza rimproverarlo né far commenti per non metterlo in imbarazzo. Alla fine del pasto lodatelo se è riuscito a osservare le regole," consiglia Nessia Laniado.
C. Abituatelo ad aspettare che tutti siano seduti a tavola per cominciare a mangiare.
D. Come si deve esprimere se una pietanza non gli piace. Proibitegli di usare espressioni come "Fa schifo!"; "Lo odio!"; "Puzza!" Inoltre, stabilite la regola che si assaggia tutto quello che viene portato in tavola e poi, se non è di proprio gradimento, ci si può servire di altre portate.
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